Atalanta: un modello da seguire

Sono sempre stato affascinato dall’Atalanta sin da piccolo, per la sua capacità di lanciare giovani talenti nel calcio che conta, riuscendo a trarne profitti in grado di far tornare sempre i conti in attivo e allo stesso tempo far crescere piano piano la società e ,negli ultimi anni, ho osservato con attenzione i grandi passi fatti dalla società orobica, che pur non avendo una grande storia in fatto di successi e di conseguenza un bacino d’utenza così elevato da potersi garantire introiti tramite sponsor e merchandising, si sta confermando fra le grandi del campionato italiano e non solo.
GIà perchè sono ormai 2 anni che la società nerazzurra sta disputando campionati di alto livello, non sfigurando con nessuna delle società più importanti e dimostrando anche un buon livello di gioco , grazie a Mister Gasperini, uno degli artefici di questo momento importante.
Quest’anno l’Atalanta ha disputato un’ottima Europa League, uscendo solo agli ottavi contro il Borussia Dortmund , competizione che ha tolto qualche energia e non ha permesso agli orobici di fare tanti punti o avvicinarsi almeno, come l’anno scorso quando con 72 punti si piazzò clamorosamente al 4° posto (che quest’anno sarebbe valso la qualificazione in Champion’s League)
I TANTI GIOVANI – Non si contano sulle dita di due mani, i giovani lanciati dal settore giovanile dell’Atalanta da cui ha ricavato utili atti a garantire quella liquidità per investire sempre di più nelle strutture e non solo.
I più recenti sono Kessiè,Conti,Gagliardini,Spinazzola e Caldara, 5 giovani da cui la società bergamasca è riuscita a ricevare la bellezza di 101mln di euro, una cifra che gli ha permesso di reinvestire una buona parte nell’acquisto e ristrutturazione dello stadio di cui vi parlerò fra poco e in altri giovani da allevare e far mettere in luce al momento giusto.
Ma negli anni sono stati davvero tanti i giovani che il calcio italiano ha saputo apprezzare, dei quali alcuni di essi hanno avuto modo di giocare in nazionale e in grandi club e vincere trofei importanti.
Pensiamo a Giampaolo Pazzini ,che io conobbi tramite il vecchio Championship Manager 00/01, che dalle giovanili è arrivato a giocare con Inter,Milan e nella gloriosa Samp di Mazzarri in coppia con Cassano. Oppure a Riccardo Montolivo, attuale giocatore del Milan, e perno per anni del centrocampo della Fiorentina. O ancora Simone Padoin, che con la Juve ha vinto tutto in Italia per 5 anni di fila, risultando determinante come riserva e uomo spogliatoio.
E ancora Bonaventura,Zaza (senza profitto) Sportiello,Gabbiadini e ancora e ancora…
L’ultimo gioiellino di casa Atalanta è il gambiano Barrow, 19enne che nella primavera era davvero di un’altra categoria ed è ora già autore di 3 reti in serie A. Chissà quanto riuscirà a ricavare da questo ennesimo gioiello cresciuto in casa!
CESSIONI D’ORO – Era il lontano 1995 quando tale Maurizio Ganz fu ceduto all’Inter per circa 2,5mld di lire, una cifra molto alta per una società come l’Atalanta, che 2 anni dopo, ricavò la bellezza di 46mld di lire con le cessioni illustri di Filippo Inzaghi,Mimmo Morfeo e la meteora Federico Magallanes mentre nel 2001 arrivarono altri 57mld di lire con le partenze di Donati e Pelizzoli.
Ma passiamo alle cifre, quelle in milioni di euro, che l’Atalanta riesce a mettere in cassa ogni anno grazie a cessioni importanti, derivanti dai vari giocatori che coltiva nella sua cantera e che lancia ogni anno con grande successo.
Se si esclude l’anno 2013/2014, l’Atalanta dal suo ritorno in A (2011) è sempre andata in attivo col bilancio cessioni/acquisti con un attivo massimo di circa 27mln di euro nell’anno 2016/2017 e con un bilancio totale in questi sette anni di + 57,51mln di euro, un patrimonio enorme per una società di media fascia.
Inoltre altri 24mln di euro arriveranno nelle prossime due stagioni dalle cessioni di Caldara e Kessie che sono stati pagati in diversi step da Juve e Milan.
LO STADIO – Ma il grande passo dell’Atalanta è stato l’acquisizione dello stadio Atleti Azzurri d’Italia che nel 2016 è passato in mano alla proprietà bergamasca, che investirà 35mln di euro per la ristrutturazione e l’abbellimento dell’impianto che porterà altri introiti nelle casse orobiche.

Nel 2019 poi, lo stadio prendera il nome di Gewiss Arena, in seguito all’accordo tra l’Atalanta e il colosso italiano dell’elettrotecnica, che come già successo per tanti club con altri grandi marchi (Allianz,Pepsi ecc.) darà il nome allo stadio portando altri soldi per la sponsorizzazione dello stesso.
L’Atalanta dunque studia per diventare grande e il progetto dei nerazzurri potrebbe far diventare sempre più competitiva una società che ha saputo costruirsi ,col tempo e l’organizzazione, una crescita graduale e costante.